Fosi Audio V3 – Ora con alimentatore a 48 V

Sono, ormai, quasi due settimane che utilizzo il V3 con l’alimentazione “maggiorata”.

È vero che sto “ascoltando” l’impianto come sottofondo per i lavori di installazione del trattamento acustico della sala ma sento di poter dire che, almeno all’apparenza, la PSU a 48 V aiuta il piccoletto nella gestione dei contrasti dinamici ad alto impatto.

Avverto più spinta è un maggior controllo in basso a beneficio della risoluzione generale dell’impianto e, soprattutto, l’abbinamento all’impianto HT dovrebbe beneficiarne maggiormente…

Il vero problema è che non so quanto dipenda dalla nuova alimentazione e quanto, invece, dipenda dal trattamento acustico in fase di realizzazione.

Entro questo fine settimana dovrei, uso il condizionale, finire di montare i pannelli a soffitto; monterò nuovamente i Rotel per rifarmi un’idea dell’impianto standard e trarrò le mie conclusioni.

Una cosa è certa: investite nei trattamenti acustici! Non nei risuonatori, che non mi hanno mai convinto, ma nel trattare prime riflessioni, punti modali per i bassi e aree di risonanza. Sono i soldi meglio spesi in assoluto!

Il paradosso dell’ascolto

Chiedendo consigli sull’acquisto di prodotti “Hi-Fi” sui vari forum spesso, se non sempre, si finisce col ricevere il consiglio principe: “Vai in negozio e ascolta con le tue orecchie”.

Bene.

Ottimo.

Certo che è un buon consiglio…

Questo consiglio nasce, a mio modo di vedere, da alcuni problemi fondamentali:

  • Gli “esperti” sono tipicamente persone che non guardano alle prestazioni misurabili dei prodotti (se non ai dati di targa basilari: ovvero la potenza erogata su 8 / 4 ohm di un certo integrato/finale e forse basta)
  • Gli “esperti” sono tipicamente persone che non si fidano, o non sanno interpretare, o reputano inutili ai fini della riproduzione le altre grandezze tipicamente dichiarate per i vari componenti
  • Gli “esperti” sanno, questo è un caso raro ma fortunatamente qualcuno c’è, che il mondo dell’alta fedeltà è un mondo altamente soggettivo, che a va a gusti e in cui, purtroppo (o per fortuna), gli impianti sono spesso assemblati a gusto personale, basandosi sul prestigio di un marchio e/o sulle possibilità di rientro dall’investimento fatto in caso di necessità (o mania compulsiva di upgrade)

Bene: sugli stessi forum, spesso e volentieri, si critica il nostro sistema uditivo come altamente fallace e troppo influenzabile da fattori interni ed esterni all’ascolto.

Io credo esista un modo per poter stimare, a priori, il comportamento dinamico delle elettroniche che compongono un sistema e, in un modo o nell’altro, vedrò di fare dei post esplicativi di questo mio pensiero.

Lo stesso discorso NON è applicabile in NESSUN modo ai diffusori. Qui le variabili sono troppe, troppo complesse e troppo poco prevedibili quindi qui si che bisognerebbe fare ascolti.
Non in negozio però: in casa propria.

Provereste mai una vettura solo ed esclusivamente al simulatore?

E questo è un altro problema. Tutto un altro problema.

Tratteremo anche questo prima o poi…