Schiit Aegir 2 – La curiosità non è affatto poca

Schiit ha ufficialmente annunciato/reso ordinabile il nuovo “piccolo” di casa in versione 2 e con alcuni, sostanziali, aggiornamenti rispetto al predecessore.

Qualcuno si chiederà perché ho virgolettato “piccolo”… Beh, il perché è semplice: ora esiste un altro amplificatore per diffusori che può fregiarsi della tecnologia “Continuity” ed è Gjallarhorn per cui Aegir 2 è ancora “piccolo” ma non è più il “più piccolo”.

Ora torniamo a noi: Aegir 2 – In cosa differisce da Aegir OG è, soprattutto, perché la curiosità su questo finale non è poca?
Andiamo con ordine:

I miglioramenti introdotti, in termini di specifiche dichiarate per le grandezze “standard”, non mancano affatto:
– Si passa da 20 W per canale a 30 W su 8 ohm / da 40 a 50 su 4 ohm / da 80 a 100 W in utilizzo mono. Di fatto, in mono, compete con Vidar in termini di potenza erogata (ma non di capacità di tenuta del carico – FATE ATTENZIONE A QUESTA COSA PRIMA DI ACQUISTARNE DUE)
– L’estensione in frequenza passa da 500 kHz a -3 dB a 550 kHz – Per cui il finale dovrebbe essere più stabile e lineare nella gestione di picchi/transienti/sfasamenti in banda audio
– THD e IMD passano da 0.01% a 0.005% entrambi a 20 W – Di fatto da 80 dB a -86 dB
– SNR passa da -112 dB a -122 dB a piena potenza (A-weighted)

Altre differenze riguardano il trasformatore utilizzato, torodiale (lo stesso impiegato su Ragnarok 2) invece che a pacco di lamelle, il fatto che i ponti diodi di raddrizzamento delle alimentazioni sono basati su componenti discreti e non più su circuiti integrati (4 diodi distinti anziche 4 diodi incapsulati in un unico componente), un minor consumo in stand-by e, infine, una polarizzazione in classe A leggermente più bassa (circa 5 W contro i 10 di Aegir OG). Il tutto porta ad un dispositivo più efficiente e meno esoso dal punto di vista energetico: la potenza massima consumata dichiarata passa da 450 W a 250 W. Non poco!

La differenza più intrigante, e teoricamente peggiorativa, riguarda il damping factor: da un valore, dichiarato, >100 si passa ad un valore pari a >10. Siamo ai livelli di ampli valvolari a bassa potenza e decisamente non si tratta di numeri entusiasmanti (anzi!) ma c’è un “MA” non da poco…
Aegir 2 porta la tecnologia “Halo” (solo in modalità mono) nel mondo degli amplificatori per diffusori; cosa significa? Significa che il diffusore, in realtà, non è “solo” il carico di lavoro dell’amplificatore stesso ma è parte integrante del suo circuito di feedback… Di fatto mi aspetto che la risposta in frequenza sia poco inficiata dall’andamento del modulo di impedenza del diffusore in quanto lo stesso viene visto e compensato istantameamente dal finale.
La teoria vorrebbe che, addirittura, la risposta complessiva del sistema risulti non solo più lineare in termini di ampiezza ma anche in termini di gestione degli sfasamenti ingresso/uscita e, forse, in termini di ditorsione complessiva del segnale audio…
Il problema? Uno solo: si tratta solo di supposizioni teorice non avvalorate da studi di settore e/o misure con campionamento sufficientemente ampio da poter avvalorare l’ipotesi.

Tutti quelli che lo hanno ascoltato, e paragonato ad Aegir, sostengono suoni meglio del predecessore. Nessuno è in grado, però, di definire da cosa dipenda/cosa significhi questo “meglio”.

Sono curioso di poterlo ascoltare!!!